Ho potuto più volte avere il piacere di vedere le opere del mio amico Sergio Viscardi , in arte SerGiotto, soprattutto in occasione di una delle mostre che ho ideato e realizzato ad Ostia Antica, presso la Sala Riario. SerGiotto è un artista poliedrico, che si muove praticamente nella totale molteplicità espressiva in tutte le forme artistiche dell'espressione contemporanea. E' un pittore, decoratore, illustratore, grafico, scultore e persino fotografo e musicista. La sua arte avvolge e colpisce sia lo spettatore, sia l'esperto d'arte per la molteplicità della sua anima, ma anche per quella sua prorompente voglia di esprimersi e comunicare i suoi messaggi. Nelle opere di SerGiotto appare chiaramente la volontà di condannare e denunciare la realtà quotidiana, i mali, le brutture e i crimini dei nostri tempi capace di stravolgere il fruitore in un turbinio di infiniti messaggi mediatici. SerGiotto quindi con le sue opere ci racconta i mali dell'epoca travagliata che stiamo attraversando: dalla corruzione delle multinazionali al pasticcio economico-sanitario del periodo CoViD, dalla povertà dilagante sia in Europa che altrove, all'esagerato uso dei cellulari. SerGiotto riesce ad essere non solo testimone e spettatore ma anche vero demiurgo dei fenomeni, trasformando le sue esperienze e sensazioni in una produzione multimateriale e multimediatica, quasi egli stesso non riuscisse a bloccarsi in un'unica forma materica, poichè troppo elementare e non esprimono quel turbinio della realtà che stiamo vivendo. Ultimamente ha esposto al Polo Espositivo della “Vaccheria” a Roma dove ha ottenuto un notevole successo di pubblico e di critica, in cui SerGiotto ha mostrato, sempre attraverso le sue opere, questo malessere che ci accomuna un po tutti. Amo l'Opera artistica di SerGiotto, perché mi impressiona nella sua variopinta essenza proteiforme, che rispecchia tutto il mio essere, di mercante d'arte, perito, restauratore, che, come ho più volte scritto e detto, è attratto dal mondo intero. E così l'artista con tutte le sue opere multimateriche, coinvolge e travolge il fruitore, permettendogli di toccare con mano la proiezione delle sue molteplici anime. Un'ultima parola a proposito delle sue opere quadrimensionali, in cui inserisce oggetti di uso quotidiano, primo tra tutti il cellulare, che stigmatizza come un “padrone della nostra esistenza”, un oggetto che negli anni '90 era nato per la semplice comunicazione verbale, e che oggi è divenuto un metodo che simula la nostra stessa esistenza. che in mano a persone fragili potrebbe sovrastarne e sostituirne l'anima e l'essere. SerGiotto nel suo quadro tridimensionale “Mnemonic Recovery” con quel telefono cellulare conficcato nel palmo della mano sanguinante, rappresenta in modo esemplare questa triste realtà, con quella amnos che è metafora della nostra anima, sanguinante per l'incapacità di opporsi a quella che è una realtà oramai contingente che impedisce all'Uomo di essere veramente libero.
Cesare Agostinelli: Esperto e mercante d'arte antica, moderna e contemporanea Perito artistico e Restauratore.
“Il mondo di Sergio Viscardi è poliedrico e profondo: ci parla di una realtà quotidiana vissuta e di sogni interiori. Il gasometro, gigante di ferro, obsoleto, uno dei simboli dell'archeologia industriale, viene ripetuto più volte e con più colori in un dipinto dell'artista. A rompere la monumentalità dell’opera due figure disegnate di bambini che giocano a pallone. Poetico il lavoro che rappresenta una bimba che spicca il volo con un rosso ombrello, trattenuta da una figura maschile. Un tema sul quale si potrebbe parlare per ore, attribuendo al messaggio significati opposti e controversi. E poi ombrelli rossi, blu e neri in un gioco ben equilibrato di cromie e di forme. La mano che esce da un'acqua increspata blu e la donna che urla rendono l’altra opera dell'artista estremamente inquietante. Ricerca interiore e osservazione continua del mondo circostante.
Alfio Borghese: Critico d'arte
Nell'arte di SerGiotto è sempre presente una ricerca, quasi ritmica, tipica di un ingegnere o di un architetto, una arte che semplifica e mette in evidenza il soggetto, ti resta impressa, perchè gli studi che uno fa se li porta appresso per tutta la vita, la classicità, il ricordo, la discussione. Questa creatività, questa gentilità, la trasmette in questo dipinto, questo uomo marionetta, la mano che lo porge, rende il quadro molto interessante, tipica di un ricercatore attento alla decorazione dell'ambiente.
Egidio Eleuteri e Plinio Perilli: Critici d'arte
L'artista Sergio Viscardi è uno scultore e pittore italiano con un'impressionante carriera. È un artista molto eclettico che ho avuto il piacere di incontrare di recente a Dubai. Per me è un onore incrociare il mio percorso di curatore con tanti artisti provenienti da ambiti diversi e ascoltare i loro viaggi. Sergio Viscardi ha lavorato anche nel campo della grafica e spicca la collaborazione con il Maestro Ennio Morricone. Ma a parte la sua notevole carriera mi ha sorpreso il modo in cui riesce a reinventarsi esplorando anche vari aspetti dell'arte aggiungendo nuova vita e idee fresche.
Emma Chiaramonte: Gallerista e critica d'arte
Ritengo che la pittura di SerGiotto risente molto della sua passione per la grafica, vuole a tutti i costi colpire lo spettatore come si usa fare nella pubblicità e in questo è Maestro, e questa è la sua arte.
Amedeo Bonifacio: Critico d'arte
Sergio Viscardi, in arte SerGiotto, scultore e pittore internazionale che gioca con l'arte, proponendo opere quadrimensionale che "fuoriescono" dal quadro, come prolungamento del pensiero che vuole colpire chi guarda. ama sperimentare e "giocare" con diversi materiali, legno, gesso, cartone, oggetti vari, banconote persino, realizzando opere assai originali, spesso di denuncia verso una società corrotta e schiavo del consumismo. Artista poliedrico e assai prolifico, per i suoi quadri usa tecniche varie, dal classico colore ad olio ai pastelli e altro, aggiungendo alle sue tele tagli o spessore materico, talvolta usando entrambi, crea dialoghi tra immaginazione ed emotività, articolando la sua produzione artistica in una multivisione di contenuti ed elementi simbolici. Per SerGiotto l'arte contemporanea concettuale è pura espressione dell'anima, senza la quale - afferma - non sarebbe arte. L’artista propone una serie di opere facenti parte della serie "Dalla Quarta Dimensione", che coinvolgono l'osservatore in modo diretto e deciso, anche per mezzo del forte impatto emotivo della sintesi concettuale, espressa tramite gruppi figurativi di immagini dall'intensa connotazione metaforica. La riflessione sulla vana frenesia della società moderna, spesso egoista e crudele e sulla condizione umana, attanagliata dalla solitudine e ingannata dalla falsa vanagloria delle ambizioni terrene, colpisce l'osservatore in modo immediato, grazie alla combinazione tra acceso cromatismo e proiezione spaziale. Sergio Viscardi è nato a Roma e ha conseguito la Maturità Artistica nel 1973 e a poi seguito gli studi nella Facoltà di Architettura per poi intraprendere, oltre la Pittura e la Grafica, la strada del Cinema e della Televisione. Nel campo della Graphic Design sono notevoli le sue creazioni che lo portano a realizzare oltre 130 tra copertine di dischi in vinile e la realizzazione di grafiche e libretti di CD per molti musicisti di livello internazionale tra cui spicca il nome del Maestro Ennio Morricone. Alcune copertine dei dischi in vinile realizzate da Sergio Viscardi sono diventate dei cult a livello mondiale.
Manuela Minelli: Giornalista, scrittrice e esperta d'arte
SerGiotto ci diverte con la sua Arte, trasportandoci in un mondo dove il pensiero si traduce in opere che profumano di provocazione e denuncia. Il suo è uno stile eclettico caratterizzato da una continua sperimentazione di generi, forme e materiali. Dalla pittura, all’Arte Digitale fino alla rappresentazione della quarta dimensione in cui le opere fuoriescono dalla loro dimora protendendo verso l'osservatore. A testimonianza di questo approccio artistico l'opera “Eva la prima influencer”. Un'opera essenziale per composizione e cromatismi, dove protagoniste sono le tonalità dorate nelle loro molteplici sfumature. Un’opera che ha il sapore di provocazione. Dallo squarcio di un quadro, che sembra configurarsi come un omaggio allo Spazialismo di Fontana, fuoriescono due mani che reggono una mela già addentata, simbolo del Peccato originale. Eva, La prima Donna ad aver ceduto alla tentazione mangiando il frutto proibito. Eva che attraverso la sua trasgressione diviene per Sergiotto metafora dell'uomo odierno, un uomo che pur conoscendo il male non riesce a resistere alle tentazioni offerte dal mondo malato in cui vive, facendosi influenzare quotidianamente da serpenti multiformi. Un uomo che pur essendo schiavo si crede libero, un uomo che si nutre esclusivamente di frutti proibiti, un uomo che ha perso il baricentro del suo Essere, il controllo del proprio pensiero, l'equilibrio della propria vita, diventando immagine e somiglianza del Nulla. Un'identita ormai smarrita dietro lo schermo di uno smartphone, dove l'immagine esteriore del sè è catturata da Selfie, mentre L'lnteriorità viene mangiata dal mondo, lo stesso da cui ci lasciamo tentare. La mela che Eva ci porge oggi ha le sembianze più svariate e noi non ci limitiamo a morderla ma la divoriamo fino al nocciolo, arrivando a perdere il senso del nostro esistere. Sergiotto invita ciascuno di noi a guardarci allo specchio, ad aprire gli occhi dell’Anima per ritrovare l'interiorità che abbiamo perduto, per riacquisire la nostra identità senza timore, bensl con la forza di rinunciare a tutte le mele che ci vengono offerte. DOTTORESSA CHIARA CROCI
Chiara Croci: COMMENTO CRITICO A CURA DELLA DOTTORESSA CHIARA CROCI
Sergio Viscardi, conosciuto anche come Sergiotto, è uno scultore, pittore e fotografo la cui passione è l'arte, propone opere tridimensionali che "escono" dal quadro, come estensione del pensiero che vuole stupire lo spettatore. Ama sperimentare e "giocare" con diversi materiali, come legno, plastica, cartone, oggetti vari, persino banconote, crea opere molto originali, spesso condannando la società corrotta e il consumismo schiavizzante. Artista poliedrico e prolifico, utilizza diverse tecniche per i suoi dipinti, dai classici colori a olio ai pastelli e altro ancora, aggiungendo ai suoi quadri tagli o spessori di materiali, a volte utilizzando entrambi, creando dialoghi tra immaginazione ed emozione.
Al Owais Dubai 2022: Sultan Bin Ali Al Owais Cultural Foundation, Dubai
Sergio Viscardi, in arte SerGiotto, nasce a Roma nel 1956. Scopre in giovane età la sua passione per tutto quel che riguarda il mondo dell'arte e del design e consegue cosi la maturità artistica, proseguendo poi a studiare alla Facoltà di Architettura. Da sempre poliedrico si esprime tramite pittura, grafica, cinema, musica e televisione. Le sue prime grafiche le disegna negli anni Settanta, queste vengono ben presto notate a livello nazionale e internazionale e ottiene così l'incarico per eseguire copertine per dischi di grandi artisti come Ennio Morricone. L'attività artistica attuale si concentra sulla sperimentazione che gli permette di rendere esplicite le sue critiche sociali. In parte queste nuove idee derivano proprio dai concetti dello spazialismo e quindi dalle idee propagate da Lucio Fontana. Diventa così centrale la possibilità di creare opere che sfondano lo spazio e si inseriscono in maniera prorompente nel contesto. Diventa essenziale la quarta dimensione, con oggetti che sfondano il quadro da interno o esterno. Nelle sue opere il concetto viene assecondato dal titolo che a volte funge anche come chiave di lettura. Cerca di trovare una liberazione dalla tecnologia che ci soggioga alla sua forza magnetica e ci allontana dalla vita reale lontana dagli schermi. Vuole immaginare una situazione dove le persone tornano a ragionare sul contesto sociale e politico senza essere influenzati da social media e informazioni di parte. Vuole quindi un'arte liberatoria che riesca a sollecitare l'essere umano ad elevarsi.
Alexandra Tetter di Vendere Quadri: Critica e Storica dell'Arte
Sergio Viscardi, in arte SerGiotto, presenta una serie di opere facenti parte della serie "Ipotesi tridimensionale", nella quale l'artista, prendendo spunto e ispirazione dai tagli sulla tela di Lucio Fontana, fa acquistare allo spazio un'altra dimensione coinvolgendo l'osservatore in modo diretto e deciso, anche per mezzo del forte impatto emotivo della sintesi concettuale, espressa tramite gruppi figurativi di immagini dall'intensa connotazione metaforica. La riflessione sulla vana frenesia della società moderna, spesso egoista e crudele, e sulla condizione umana, attanagliata dalla solitudine e ingannata dalla falsa vanagloria delle ambizioni terrene, raggiunge l'osservatore in modo immediato, grazie alla combinazione tra acceso cromatismo e proiezione spaziale. "
Irene Pazzaglia: Critica d'Arte
In questi quadri la realtà la tocchiamo con mano, così cruda, le opere di SerGiotto Artist si commentano da sole. Ogni opera, come dovrebbe essere, non ha bisogno del titolo perché ognuno che la guarda gli da il titolo che più ritiene opportuno, perché la visione è palese, la realtà è ancora più cruda, e oltretutto le opere sono anche molto significative perché hanno veramente un significato forte, specialmente quelle tridimensionali. Ma soprattutto l’opera che maggiormente mi ha impressionato è il trittico “Humanity” perché è emblematica, mi ha dato un certo malessere per quella vita sospesa, pensando a quelli che, al contrario, hanno irriso la propria vita chiudendola.
Mario Salvo: Critico e Maestro Internazionale di spatola stratigrafica
“La guerra nei suoi particolari più atroci: missili che sfondano pareti, proiettili che trapassano vetrate, Kalashnikov tra le mura domestiche con disegni di bambini e cartelli con scritte che parlano di casa, dolce casa. Oppure una folla che chiede aiuto, che si arrende di fronte alla terra ormai ingrigita e distrutta, che cerca di salvarsi cercando di afferrare inutilmente la mano gigantesca di Dio, ripresa dal giudizio universale di Michelangelo. SerGiotto descrive con i suoi quadri le atrocità della guerra e le innumerevoli vittime. E che fa, invece, guadagnare milioni ai venditori di morte indicati con un giro di soldi e il gesto osceno del dito medio. Un realismo macabro anche nelle installazioni dove ancora si parla di bossoli, di proiettili, di soldati che stringono tra le mani cadaveri di bambini, di umani che si aggrappano alle tele tagliate di Fontana. Un artista concettuale, dunque, che ha voluto attualizzare le sue composizioni per esprimere una ferma condanna della guerra e delle sue conseguenze”.
Alfio Borghese: Critico d'arte
C'è è una sottile ironia nel quadro "A beautiful day" è la fortuna, c'è il..tu vinci...non vinci. Ricorda l'irriverente dito medio alzato al cielo di Cattelan che, a volte, può disturbare le persone che lo guardano. Al contrario questa opera "Il Fato" ha quell'ironia che lo rende differente, ci fa capire che la fortuna è cieca, che la fortuna può arridere o al contrario irridere. Quel dito medio alzato esprime bene il concetto e SerGiotto sottolinea nelle sue opere questa ironia...questo sarcasmo.
Egidio Eleuteri: Critico d'arte
Sergio Viscardi ha una carriera impressionante. Molte le collaborazioni importanti nel corso della sua carriera, tra le quali spicca Ennio Morricone. Artista multimediale, scultore e fotografo dalla personalità poliedrica. Con la sua arte intende porre l'attenzione sulla società consumistica e schiavista. Nel Grand Hotel Villa Serbelloni sono esposti Recupero mnemonico e Tienimi!
Emma Chiaramonte: Gallerista e Critica d'arte
"Forti e inquietanti le opere di Sergio Viscardi: una moderna Eva dalla scarpetta rossa, con il tacco rotto dalla violenza, fuoriesce in maniera allarmante da una cornice, portando con se il serpente e la mela. Il messaggio è angosciante e l’impatto potente. Nell’altra opera l’uomo riflette se stesso, costretto tra due prospettive, dolorante e imprigionato”.
Alfio Borghese: Critico d'arte